lunedì 1 agosto 2011

UN TENTATIVO DI NOIR.

Ecco, amici, da un'idea nata tempo fa altrove da un mio caro amico,  un pezzo (il mio) di un tentativo di libro ancora fermo, nonostante sia partito bene. Libro scritto a 8 mani, percio' mi limito a passarvi solo i miei pezzi, che sono in definitiva l'ipotesi di epilogo del personaggio e del libro. Spero di non tediarvi, data la lunghezza...... Comunque non ho mai fatto prima una cosa del genere, tantomeno leggo gialli o noir, vedo qualche poliziesco, questo si'.
 

 
Presentazione dei personaggi
 Il mio nome e' Isolino Manfredi, per gli amici Iso, piacente, con i miei 36 anni ben portati, rampollo di buona famiglia che ad un certo punto della vita si e' scocciato della monotonia di essere ricco ed ha deciso di infognarsi in affari poco puliti (maledetto quel giorno). Noto anche come Bluff per la mia mania del poker. Il mio piu' grande difetto e' quello di fumare 60 sigarette al giorno, forse per via dei miei problemi. Sono meridionale. Come diceva Toto', "parte nopeo e parte napoletano". Amo la mia citta', ma da anni non ci vivo piu'. Le attivita' che svolgevo (pubbliche relazioni in un night club famoso di Torino) mi hanno portato lontano da casa. Il nome? Beh, la solita tradizione di tramandare un nome da nonni o nipoti, a me e' toccato il nome di mia nonna Isolina.....
Il suo nome e' Barbara Dionisi, 27 anni ma ne dimostra 18. Bellissima e biondissima, l'ho conosciuta in una di quelle boriose e sfarzose feste che davano i miei genitori nella villa di famiglia qualche anno fa e me ne sono innamorato. Il soprannome che le ho dato e' Barby, perche' sembra una bellissima bambolina. Foggiana di origini, e come me trapiantata al nord da anni. Anche lei, per quanto ne so e' benestante, ed ha l'abitudine di fumarsi un sigaro ogni tanto, di quelli col bocchino di plastica, nonostante non fumi di solito. La sua vita e' in parte un mistero per me, nonostante ci frequentiamo da tempo.
Il suo nome e' Judy Sherman, (il cognome agli atti perche' testimone, e non perche' lo sapessi di mio). Originaria di Leeds (Inghilterra), appassionata di natura e di arte, da una settimana in Italia per vedere posti. 26 anni, mora con occhi azzurri, non si direbbe il classico tipo inglese, anzi. L'ho conosciuta qui, sull'Isola dei Pescatori, in mezzo al lago Maggiore, e me ne sono innamorato.

Continua da un pezzo non mio:
 
 
In trappola

La rabbia mescolata alla paura sale, rapida, mi ustiona lo scorrere del sangue verso l'alto come il mercurio di un termometro, su fino alla testa. Gia', la testa, non devo perderla. Non adesso che devo rimanere lucido e pensare. Pensare a come fare per uscire da tutto questo pasticcio. Le lacrime di rabbia mi appannano la vista, con un lembo della manica ormai bagnata tento di asciugare gli occhi. Non devo farmi coinvolgere dai sentimenti, non devo..... Il tremore alle mani per il nervoso non accenna a smettere, i pugni chiusi talmente stretti che le unghie si sono conficcate nel palmo di ciascuna mano fino a lasciare un segno profondo e sanguigno. Non riesco, no.... Devo concentrarmi. Pensa, su, PENSA.... E intanto il rumore assordante dello scalpiccio di gente che insegue, che cerca, che cerca me. Non sono al sicuro, come faccio, come faccio, COME FACCIO? Scappare? Come? Sono quasi circondato da 4, 5 forse 6 individui, non riesco a distinguere i diversi passi echeggianti in questo parcheggio sotterraneo del traghetto che attraversa il lago. Sono in trappola......

Continua da flashback di un altro caro amico, Giokx:

Era bello passare le sere in riva al mare invernale con un orizzonte appena distinguibile per un velato bagliore di luna e nuvole, e un un odore di salsedine che massaggiava i polmoni, mi puliva per alcuni attimi dal catrame delle sigarette che per quel magico momento dimenticavo. Sognavo di avere un avvenire, un futuro con la mia Barby, si, con quel dolcissimo angelo che con lo sguardo innocente di adolescente un po' impacciata mi faceva sciogliere e dimenticare tutti i problemi, tutto il marcio che mi circondava e che c'era in me. Eppure, quel suo sguardo innocente si sarebbe rivelato un pericolo, una minaccia.....

Fuga

Mi brucia il palato, un sapore acre pervade la bocca e al buio mi accorgo di stare su un sacco di calce aperto che nel frattempo e' volata in aria e si e' riposata su di me. Comincia a corrodere la pelle, bagnata com'e di sudore. Ci mancava anche questa! Non posso muovermi, l'unica cosa e' resistere ed aspettare. Ogni secondo diventa un'eternita'..... Arrivero' mai a destinazione vivo? Non si sente piu' nulla fuori, forse si sono allontanati, o forse aspettano da qualche parte perche' io faccia una mossa e mi scopra. Con cautela, nella penombra creata dallo spiraglio di luce filtrato da un'apertura sul tetto del furgone riesco ad intravvedere appesi degli abiti, li esamino, li rigiro e mi accorgo che sono abiti da lavoro, da muratore. Forse posso usarli, forse. Fuori un rumore, ma non di scalpiccio o di onde infrante sulla chiglia, ne' dei motori della nave, un fischio. No, qualcosa di piu' famigliare, si avvicina, ecco adesso distinguo l'urlo di una sirena, piu' sirene. Sono sirene di lance della finanza. I motori si fermano improvvisamente. Qualcosa di strano, non siamo ancora arrivati in porto, delle manovre di attracco me ne sarei accorto. Forse hanno fermato il traghetto perche' non ci fossero fughe, per controllare meglio.... Sono ad un bivio: o restare qui e farmi prendere, oppure uscire e tentare di eluderli. Mi faccio coraggio e decido di indossare gli abiti che trovo e un cappello sporco e macchiati di sudore e di lavoro. Se come penso stanno cercando un uomo in vestito gessato, passero' inosservato con un po' di fortuna. Apro un portellone quel tanto da riuscire a guardare fuori. Tutto calmo all'apparenza. Esco, anche se il terrore mi inginocchia devo affrontare il rischio.... Salto fuori con l'agilita' di un felino, e mi arrampico sulla prima rampa di scale che trovo. Improvvisamente il sudore, il tremore, la paura e le lacrime spariscono come asciugate da una mano invisibile. Mi sento calmo e lucido, determinato a sfuggire ancora una volta a chi mi rincorre. Questa volta pero' e' a costo della vita....... Ed eccomi qui, io che non ho mai sporcato le mie candide mani, senza un callo, lisce come quelle di un pianista, con al collo il mio foulard, la mia bandana di gran marca regalo di lei, la dolce, angelica, feroce e impietosa Barby, con addosso questi luridi stracci di chi ci ha lavorato e sudato per giorni e che stonano con la mia persona, abituata a vestiti di gran classe, scarpe da 3000 euro e locali chic. Fuggo da lei, dai suoi scagnozzi, che senza tregua mi inseguono da ore..... Un sali-scendi continuo di scale mi fa arrivare al piano basso del traghetto in una zona vicina alla sala motori. Un boccaporto a livello dell'acqua, per il passaggio di servizio di marinai che accede al lago. Apro la chiusura stagna che affaccia all'esterno, e nella penombra vedo attraverso uno spiraglio che siamo ancorati ad un paio di centinaia di metri dall'isola dei Pescatori, un isolotto di appena qualche centinaio di metri di lunghezza. Le lance della finanza e della polizia sono accostate al traghetto e si sentono delle voci e dei comandi urlati in coperta. Intanto una pattuglia passa e perlustra tutt'intorno il natante. Forse c'e' un modo per eludere tutti: sono stato un forte nuotatore da ragazzo vincendo anche delle gare piuttosto importanti, e si puo' dire che forse e' l'unica cosa che c'e' di buono nel mio passato. Mi adagio in acqua e prendo fiato. Appena la lancia di ronda lentamente svolta la prua del traghetto mi immergo. Sotto, devo nuotare sottacqua il piu' possibile ed allontanarmi quel tanto da essere fuori portata di tutti. Lunghi e interminabili minuti ad arrancare e guadagnare metri, per fuggire da tutti, e la speranza di farcela mi da il coraggio di stare sotto, di riuscire nel mio intento.

Salvo?
 
Manca l'aria, devo risalire, no, ancora qualche sbracciata. Ecco, adesso posso prendere respiro, con cautela, cercando di muovere meno possibile l'acqua nell'eventualita' fossi sott'occhio ancora. I polmoni si squarciano nel tentativo di riprendere l'ossigeno perso, troppe sigarette mi hanno ristretto l'autonomia e mi pare di svenire. Mi calmo dalla colvulsione che tra mancanza di ossigeno e acqua gelata mi hanno causato. Riprendo a sbracciare con calma e regolarita', nuotando verso la riva di quella che mai come adesso era la mia salvezza. I luridi indumenti indossati erano diventati pesantissimi, intrisi d'acqua com'erano. Seduto dietro un cespuglio, strizzo i lembi gocciolanti senza mai distogliere lo sguardo dal lago e da quel trambusto a bordo. All'improvviso partono ad una ad una le lance, una dietro l'altra a sirene spiegate, come se avessero trovato cio' che cercavano. Ci voleva poco a capire che erano cose losche, traffici, un traffico di di non so cosa che io, fiutando il rischio fortunatamente avevo rifiutato come lavoro quando mi era stato proposto da un "amico" degli amici. Qui, vicino alla frontiera svizzera e' facile fare affari che a dire poco puliti e' solo un eufemismo. Contrabbando? Droga? Ho sempre trovato turpe speculare sulla morte altrui, e tantomeno ho avuto a che fare con quella robaccia, ma la cosa e' assai peggio, tratta di bambini innocenti, ad uso pedofiliaco e trapianti di organi. Il piu' aberrante dei delitti, ed io ne avevo le prove, ben custodite e protette. Penso che con una denuncia, facendo nomi e luoghi riscattero' cosi' il mio passato e con i soldi accumulati potro' andare in un Paese dove vivere il resto dei miei giorni, tranquillo e pulito. Non ho fatto del male a nessuno ed ho comunque la soddisfazione di vivere una vita piu' che agiata. Passano una decina di minuti e riparte il traghetto per la sua rotta.
 
Sull'isola

Man mano che realizzo di essere in salvo, l'orecchio viene catturato da dei rumori, no, anzi, delle voci che cantano in inglese e delle chitarre che suonano dei brani dei Beatles. Mi avventuro verso queste voci e noto che sono tutti intorno al fuoco creato sulla spiaggetta di questa piccola isola. Devono aver fumato dell'erba da come ondeggiano con la testa. Mi faccio coraggio, saluto e quasi mi obbligano a sedere li' con loro, non capendo nulla o quasi di cio' che dicono o cantano, mi siedo vicino al fuoco levandomi di dosso il pesante giaccone pieno d'acqua. Se non altro riesco ad asciugarmi! Passa il tremore, e questi giovani felici di stare li a cantare noncuranti per il mio aspetto, mi ridanno la tranquillita' e riprendo fiato, mi sono calmato e mi accorgo che una delle ragazze davanti a me, a sua volta seduta, non mi stacca gli occhi di dosso, sorride, si alza, e si risiede accanto a me, afferrandomi un braccio e stringendomi a lei. La semplicita' e la liberta' con cui lei agisce mi fa rimanere di stucco, e come un ebete comincio a balbettare il mio nome. Lei capisce, mi risponde con una frase a me incomprensibile che finisce con :"Judy" mettendo la mano al suo prosperoso e tornito petto. Un bel pezzo di figliola, con le curve al punto giusto, un viso splendido e una silhouette da paura. Potessi almeno parlare in inglese! Non sono mai stato un buono studente, anzi, in italiano ero una frana, in matematica era un miracolo che riuscissi a fare 2+2, figuriamoci le lingue!
 
 
L'amore
 
Realizzo che, contandoli, tutti si erano accoppiati e solo lei era senza "cavaliere". Felice di farlo! Passano le ore e i vestiti ormai sono asciutti. Il fuoco si sta spegnendo e pian piano le coppie si sono disperse per trovare un posto per fare l'amore..... Guardo Judy ancora abbarbicata al mio braccio, le sollevo la testa col mio dito indice piegato sotto il mento per guardare il suo viso triste, forse per solitudine, ma al mio sguardo lei muta, i suoi occhi luccicano, le sue labbra morse leggermente dai suoi incisivi superiori perfettamente bianchi si inumidiscono in attesa di un bacio. Mi avvicino e poso morbidamente le mie labbra sulle sue. Mi infila la lingua in bocca come per dire "ti desidero, ADESSO", ed io contraccambio, mi avvinghio a lei ed inizio ad accarezzare quelle stupende curve. In pochissimi istanti ci troviamo nudi e nonostante il freddo della notte, non ne sentiamo. Stupenda, una fotomodella impazzirebbe di invidia a vedere quel corpo, quella pelle liscia e vellutata come una pesca. Si, inizio a baciarla al seno, ed ogni mio sfiorare la sua pelle con le labbra suscita in lei un fremito e la pelle d'oca, scendo, lavoro intorno all'ombelico con la lingua avida di lei, avida di assaggiare ogni singolo centimetro del suo magnifico corpo. Mi accorgo che lei ha gia' raggiunto un primo orgasmo, eccitata dalla situazione e dalla liberta' di fare l'amore all'aperto..... intanto scendo ancora avvicinandomi al monte di Venere perfettamente depilato e liscio, devio all'interno di una coscia spalancata per ricevermi, e solletico avvicinandomi ed allontanadomi dal suo pube, senza mai toccarlo. L'eccitazione di lei e' alle stelle, e cio' mi fa eccitare ancora di piu'. Descrivo un cerchio piu' e piu' volte intorno a quel fiore umido, bagnato dei suoi umori profumati, sempre con la lingua sfioro il clitoride che tant'e' gonfio che sembra un piccolo pene. Lo prendo tra le labbra cercando di penetrare a mia volta con la punta della lingua il piccolo foro, punto G di tutte le donne. Allargo la bocca e abbraccio con le mie labbra le sue grandi labbra mentre con la lingua esploro i solchi che le dividono dalle piccole labbra. Mentre lei si dimena di piacere e goduria, inizio un lento affondo di lingua in quella succosa e vogliosa fessura, ambizione assoluta per ogni uomo del pianeta. Affondo assaporando i suoi umori, asciugandole anche la piu' piccola goccia, MMMMMMHHHHH, sapore indimenticabile, profumo di sesso afrodisiaco e voglia, voglia di me, ed io voglia di lei. Viene ancora, e ancora, finche' lei mi tira la testa su di se, e ruota su di me in una manovra tutt'una per stare lei sopra. A cavallo del mio ventre penso di pentrarla ma lei si scosta e si piega in avanti per iniziare a baciarmi. Il petto, l'addome, l'ombelico li passa in rassegna con volutta' ma frettolosamente, come se non vedesse l'ora di raggiungere il mio sesso. Lo afferra, lo guarda con attenzione come per imprimerselo nella mente e poi inizia a baciarlo, scoprendo il glande violaceo e gonfio. Scivola con quella stupenda lingua su e giu' per tutto il mio membro fino ai testicoli e ritorno. Lo affonda in bocca avidamente, lavorando con la lingua sotto di esso, e lentamente estraendolo ripete i giri di lingua sul prepuzio e sul glande. Mi sta scoppiando, la sua bocca vellutata mi fa impazzire, e non faccio in tempo ad avvertirla che scoppio in una ejaculazione mai avuta in vita mia. Lei continua, pulendo tutto cio' che puo' perdersi e succhiando a piu' non posso. Il mio sesso non si affloscia, tanto e' l'eccitazione, la prendo e la tiro sopra di me. Lei allarga le cosce, e si siede su di me inginocchiata impalandosi, accompagnando il tutto con un gemito che chiunque avrebbe scambiato per urlo. Si muove su di me alzandosi ed abbassandosi ritmicamente lasciando i suoi umori copiosi su di me. In vita mia non ho mai avuto una donna cosi', il sogno di tutti gli uomini, eppure e' qui, sopra di me, e gode e mi fa godere. Nella notte (il resto di questa notte) facciamo tutto l'immaginabile.  Cambio posizione e metto lei carponi. Il sedere offertomi da questa bellezza unica e' da quadro d'autore. Mi avvicino e assaporo ancora il suo sesso da dietro, e lei geme, geme fino quasi a soffocare. La infilo e inizio a stantuffare quella magnificenza senza pari. Sono quasi arrivato per la seconda volta e lei, accortasi di cio' si stende e si gira tirandomi su di lei, come per volere guardarmi godere e godere a sua volta.........

Epilogo e morte

Sono li, abbracciato alla mia favolosa Judy a sonnecchiare esausto da una nottata di energie perse tra fughe, nuoto e sesso sfrenato. E' passato troppo tempo da quando avevo rapporti, e me la sono goduta fino in fondo. Rumori di motori marini, due gommoni scuri piombano sulla spiaggia all'improvviso. Niente di buono. Sveglio Judy, che terrorizzata rimane impietrita. Io grido a lei: "Scappa, salvati", e la spingo via. Lei fugge, sparendo nell'oscurita della notte. A mia volta tento di fuggire, ma ormai mi sono addosso. Tre uomini come armadi ed una figura minuta una tuta da sub nera. Si avvicina e si toglie la cuffia rivelando i folti e curatissimi capelli biondi, talmente biondi che quasi emettono luce. E' lei, la mia Barby..... ma allora sei tu il capo! Sei tu l'autrice di tante nefandezze su minori per cui sono ricercato! Si avvicina ancora, mentre mi tengono le braccia dietro la schiena in una morsa tanto stretta da strapparmele, e mi rivolge la parola. Un tono che stona con il resto, con la sua bellezza. Una voce decisa, autoritaria come non lo era stata mai.
- Eccoti qui. L'hai goduta la troia? Mi hai fatto fare una fatica per trovarti. Sai, non volevo che tu sapessi chi reggeva le fila del gioco perche' volevo tenerti fuori da tutto questo, perche' ti amavo, sinceramente. Ma sai troppe cose ormai, troppe. E l'unico tuo destino e' di morire. Un sorriso spavaldo e beffardo che male si accosta con il viso d'angelo di quella che fu la mia piu' grande passione. Incredibile sentire dalla sua carnosa bocca il veleno che viene fuori, la ferocia che sprigiona.... Non so, mi viene da pensare che non e' lei, e' una sosia, Barby non avrebbe mai ne' fatto ne' detto certe cose, no....
Era li', davanti a me e con calma e mano ferma sfila dalla fodera un coltello da sub, quelli seghettati da una parte e con una lama lunghissima e affilatissima e la punta ricurva. Inizia a rotearlo davanti ai miei occhi mentre io, stordito da cio' che vedo non ascolto piu' le parole, non ho piu' dolore di chi mi stritola le braccia, perdo ogni volonta' e inizio a lacrimare. Mi domando se le lacrime che scendono sono di dispiacere, di delusione, di rabbia o solo nervosismo, ma non riesco a darmi una risposta. Forse e' un po' di tutto.....
Lei intanto farfuglia qualcosa in un'altra lingua agli uomini che stanno tenendomi e subito mi lasciano andare. Cado come un sacco floscio ai suoi piedi e lei mi gira intorno, mi solleva la testa tirandomi per i capelli e a questo punto sento un caldo sapore di sangue in gola ed un calore che pervade tutto il petto bagnato di sangue. Tento di urlare ma non esce suono, sto solo ingoiando sangue caldo e dolce, il mio... Mi accascio ancora appena lei lascia i capelli, e lentamente chiudo gli occhi, perdendo le ultime forze. Loro intanto rimettono in moto i gommoni e spariscono nel nulla, li' da dove erano arrivati. Un rumore di passi dietro di me, si avvicina qualcuno urlando....
Judy, con le lacrime agli occhi mi tira su e mi abbraccia forte al suo petto, e mi dondola come una mamma fa col suo bimbo. Si spegne anche l'ultimo bagliore e non vedo piu' nulla. Si apre nel buio una luce abbagliante, come un tunnel di nebbia accecante ed una strana sensazione di benessere pervade tutto il mio corpo. Mi vedo volare in questo tunnel, sempre piu' vicino a quella luce soave, che da tranquillita.... La realta' prende posto a questa luce, li, disteso in braccio a Judy che mi tiene stretto. Quant'e' bella! Me ne sono innamorato in poche ore. Arriva qualcuno dal lago, una lancia della capitaneria. Attracca al piccolo porticciolo, e vengo circondato da un nugolo di agenti armati. Ho le prove che mi scagionano, ma non posso muovermi..... 

Non so se lo finiro' mai, ma intanto lascio a voi un giudizio (spero non troppo severo).
 

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