domenica 7 agosto 2011

Si puo' odiare per amore? Tristano e Isotta

Non avevo mai letto il libro, ma mi e' capitato di vedere distrattamente la storia in un film in due puntate, la scorsa domenica e questa. Sono rimasto incollato al video per capire la trama, molto simile come schema di Romeo e Giulietta o Paolo e Francesca. Ma mi ha fatto pensare la scena finale, quando da una collina, Tristano febbricitante e barcollante, semicieco e gravemente ferito chiede a Isotta, sorella del suo amico, omonima della sua innamorata, figlia di un duca bretone e innamorata persa di lui se vedesse la nave che doveva portare la sua Isotta, la sua innamorata da lui. Alla sua risposta positiva, le chiese se issasse una vela bianca oppure nera. Nera avrebbe significato che l'amata Isotta non sarebbe accorsa da lui, bianca si. Nonostante fosse bianca, accecata dalla gelosia e dalla rabbia di non poterlo avere per se, la duchessina Isotta gli rispose che c'era una vela nera issata in nave. Al che lui si uccise, mentre la duchessina si allontanava a cavallo, decretando la sua morte. Morente, fece solo in tempo a nominarla, Isotta. Lei, sopraggiunta nell'attimo in cui spira lui, si uccide a sua volta per amore di lui. La riflessione su questa bellissima storia d'amore che ripeto io ignoravo (ho solo la terza media e leggo poca narrativa) e' questa: Puo' una persona odiare per amore al punto di sacrificare una persona amata piuttosto che lasciarla al suo destino? Odiare per amore. Un controsenso paradossale, che non concepisco, ma che cerco di capire.

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