Mi
e' successo a febbraio e ieri. Questa e' la lettera di reclamo che ho
mandato via email. E' assurdo che si possa avere soggetti del genere in
un servizio preposto ai pazienti. E' scandaloso il fatto di avere orari
assurdi: Ritiro dei referti dalle 11 alle 12.30, ritiro dei medicinali
dalla farmacia ospedaliera dopo le 11... insomma, uno o fa le visite, o
va per ritirare i referti.
Che dire, EVVIVA LA PRIVATIZZAZIONE, bella fine ha fatto la sanita'!
Spett.le Ufficio Relazioni con il Pubblico,
Azienda Ospedaliera Perugia.
Premessa:
in febbraio scorso mi sono recato presso il centro di Anatomia
Patologica come da anni faccio, solo che mi avvertono che le cose sono
cambiate, adesso c'e' un ufficio preposto per l'accettazione. Fin qui
nulla di male, se non che io e un'altra signora che era prima di me ci
siamo messi in piedi ad aspettare il nostro turno, visto che c'erano due
infermieri davanti a noi agli sportelli. Parlavano di tutto fuori che
di pratiche e lavoro, e noi, pazientemente, aspettavamo. Esce
improvvisamente dalla porta di servizio una dottoressa che ci IMPONE
bruscamente, come fosse obbligo, di sederci perche' le cose se ne
sarebbero andate per le lunghe, che prima avrebbero avuto la priorita'
gli interni, poi, se c'era tempo, anche gli altri. Lasciammo perdere,
obiettando che era scandaloso il comportamento e la scelta logistica.
Altra
premessa, sono un mammo a tempo pieno, con nessuno che possa accudire a
mia figlia uscendo da scuola, e abitando a Chiusi ho dovuto fare in
fretta avendo non solo un salasso da fare, ma tra il prelievo e il
salasso sono andato in via Del Giochetto in Reumatologia per una
visita... quindi, alle 9 e 40 circa di ieri mi sono presentato in
accettazione di Anatomia Patologica, aspettavo il mio turno e vedevo
litigi tra loro dietro al vetro a proposito di etichette cadute e
quant'altro. presento la mia ricevuta per ritirare il referto, ma
bruscamente la signorina al banco mi risponde in malomodo che l'orario
e' dalle 11 in poi, cosa che mi era sfuggita, e aggiunge se sapessi
leggere... D'impulso ho accartocciato il foglio che avevo in mano e sono
andato a fare le mie visite. Finite queste, dopo avere girato e
rigirato l'Ospedale, sono tornato da loro stirando il foglio alla
meglio. La stessa signorina stizzita, mi dice che l'ho combinato bene
questo foglio, e mi chiede un documento... io tra tante cose che ho
fatto ho lasciato il documento in auto, per cui rispondo che non lo ho.
Lei allora ribatte che ne sa se sono io veramente? Poi, vedendo che
cambiavo di colore, mi dice di firmare perche' senno' rischiava di
riavere lo stesso casino del mattino!!!
Detto questo voglio
protestare contro questo atteggiamento verso il paziente (lo chiamate
utente, ma non e' un contratto che ci lega, e' la necessita'!), che
davvero in certi momenti ha sfidato la mia pazienza che credetemi, e'
veramente tanta. Poi protesto contro la scelta degli orari al pubblico,
che chi viene da fuori, 40-50 km e' impossibilitato quasi sempre a
rispettarli, dato che sovente le visite hanno gli stessi orari ma
destinazioni diverse.
Spero con questo che la presente abbia voce
per una considerazione oggettiva del tutto, visto che da anni, con un
lupus, una nefrite, una policitemia e ultimamente un cancro al colon, mi
seguono a Perugia.
Per eventuali chiarimenti, sono a disposizione.
Con rispetto ringrazio per l'attenzione
Vi saluto e auguro buon lavoro.
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