mercoledì 3 agosto 2011

RELIGIONI.

Ciao a tutti.

Sono agnostico, e piu' volte l'ho scritto. Rispetto tutte le religioni e i religiosi che rispettino me e il prossimo, che predichino senza finalita' se non quella di perseguire lo scopo di purezza personale, ma senza tentare di inculcare gli altri (vedi Testimoni di Geova e Gesuiti). Non sopporto i -da me definiti- "falsi prelati", che vestiti di una tonaca si credono di comandare il mondo, odio gli ipocriti che predicano Dio e poi vanno a puttane, o peggio ancora, sono pedofili. E odio chi va in chiesa per perbenismo, per farsi vedere dagli altri pio e poi sull'inginocchiatoio commentano del vestito di questa, o com'e' figa quella. Tutte false moralita', per apparire, facendo bella mostra della presunta "FEDE", per poi fare le porcate piu' volgari..... Siamo in uno Stato laico, che pero' ha una pecca: quella di racchiudere territorialmente il Vaticano, Stato sovrano (vedi INDUSTRIA) e indipendente, le cui leggi sono inattaccabili da qualunque altro Stato, ma che detta legge anche fuori dai suoi confini e condiziona le regole di stati vicini. Questo non lo trovo ne' giusto, ne' diplomatico. Non trovo giusto che con le ricchezze che il Vaticano raccoglie da fedeli in tutto il mondo sia chiesto l'8 per mille al nostro Paese, non e' giusto chiedere contributi e fare tariffe per cose che il fedele e solo lui si sente di fare. Mi spiego meglio. In molti paesi del sud e non solo, c'e' da diversi anni la tabella fuori dalla chiesa per i servizi resi per i sacramenti. Ora mi chiedo: se la religione e' una cosa che un individuo puo' o non puo' sentirsela di seguire, allora perche' deve essere obbligatorio il battesimo? E se io volessi un altro nome? Perche' si viene esclusi dalla "societa'" se non si va a messa, se non si fa fare ai figli la comunione o la cresima? Ma perche' tutte queste cose DEVONO essere un obbligo, e non una cosa che uno se la deve sentire di fare? Ci sono cose che mi fanno imbestialire, e la presente e' una di queste. Teniamo ben presente che un religioso, qualunque credo professi, e' al servizio della comunita' e non il contrario. Se io mi sento di celebrare con una cerimonia religiosa, ma non posso permettermi magari 100 euro di busta al prete di turno, allora non la posso fare??????? No, amici miei, ci sono cose che proprio non digerisco. Nella mia vita la religione e' entrata finche' ho vissuto in famiglia, poi, crescendo per i fatti miei anche mentalmente, ho preso la mia strada, e pur rispettando tutte le religioni, non entrano piu' nella mia vita. Vivo cercando di non fare male a nessuno, non bestemmio perche' credo che sia un vizio triviale e inutile, e cerco di mantenere la mia dignita' sempre alta, cosi' come la testa di fronte a tutti. Mi scuso della mia farneticazione, ma ultimamente ho vissuto degli episodi che mi hanno fatto molto pensare. Un prete mi ha imposto di andare in chiesa ricattandomi per la comunione di mia figlia. Mi ha IMPOSTO di far frequentare di domenica la messa senno' non si sarebbe fatto nulla, pur sapendo che ho mia figlia per poche ore (meta' sabato e 3/4 domenica), negando un alternativa infrasettimanale. VI SEMBRA GIUSTO? Un uomo che sputa sentenze dentro una tonaca che non e' degno portare, per via delle sue fughe da finestre di "fedeli" fedifraghe, impallinato a sale piu' volte........ Ho molti amici prelati, ma pochi sono veramente vocati, cio' non toglie che ho rispetto del loro credo, ripeto, se veramente osservato con il cuore e con la mente.
PS: Piu' volte ho affrontato l'argomento sotto vari punti di vista, e non ho mai avuto riscontri, forse l'argomento e' troppo scottante? Forse pungo sul vivo qualcuno? Mi piacerebbe avere dissensi, opinioni, controbattute, insomma: scrivete, voglio capire cio' che pensate su tutto questo! Ciaoooo!

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