tag:blogger.com,1999:blog-81164265717136971372024-03-14T10:37:36.908+01:00Il mio blog.Le mie emozioni in diretta.Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.comBlogger453125tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-7665817898172988832023-02-21T21:59:00.002+01:002023-02-21T21:59:38.720+01:00Il mestiere del clown<p> </p><div><div aria-label="Risposta di Renato Perelli alla risposta di Greta Merlino 7 minuti fa" role="article" tabindex="-1"><div dir="auto"><span style="font-family: verdana;"><b><i>Fare il clown non e' assolutamente cosa per tutti. Bisogna sentirselo dentro, entrare nel personaggio e crederci, viverlo fino all'ultimo muscolo del corpo, fino all'ultimo pensiero. Per me e' stato un rifugio psicofisico dalla vita negativissima che ho fatto. In PADELLA (il mio nome d'arte), ho trovato una persona che sfogava i suoi pensieri senza limiti, pregiudizi e timidezze. Padella e' una persona semplice, con sprazzi di genialita' e ingenuita' disarmanti, che in ogni caso accetta le cose come stanno, cattive o buone, sempre con un sorriso stampato in faccia, anche se talvolta con una lacrima e un molto celato dispiacere. E' il completamento, la parte mancante di me. E da un po' dormicchia dentro di me, ma con un occhio aperto e sornione , pronto per la battuta e il lazzo appena se ne da l'occasione. In sintesi, Padella e' una enorme tristezza vestita a festa, sorridente e gentile sempre, un dissimulatore perfetto che sa nascondere bene cio' che non deve apparire allo spettatore. E aggiungo che se vuoi fare bene il clown, devi ESSERLO fino in fondo. Atteggiarti a clown, il modo di camminare, di vestire, di sorridere, di fare le smorfie. Soprattutto rapportarsi con il pubblico a tu per tu, mica come quelli che vedi adesso che hanno un fischietto in bocca e fanno null'altro che casino. Ci vuole dialogo con le persone, calore e intelligenza. Non bastano quattro scenette ripetute malamente da tutti per esserlo. Bisogna essere personali, distinti e individuali nel proprio stile. E nessuno lo e' ultimamente, tutti a copiare altri e sempre male, se non peggio.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhufWvoPAUyzSOYR8OjEl_hhtI_ynYbJagZBFDvaHyEgfYHzhjDGx4GjAr3MeIa6Z2BMALnstXadXTiNPxpYG2gsKRPQJBkbq_XRFCAhOtBgjvP-vvHfG1JfJuGVdrpXTUSRcIT-q6FMo2d82-QVb5A5Pykj_ejJKWfvefmj028OQqkiwQvzV-KE9dRhA/s1874/scansione0055.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1874" data-original-width="1509" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhufWvoPAUyzSOYR8OjEl_hhtI_ynYbJagZBFDvaHyEgfYHzhjDGx4GjAr3MeIa6Z2BMALnstXadXTiNPxpYG2gsKRPQJBkbq_XRFCAhOtBgjvP-vvHfG1JfJuGVdrpXTUSRcIT-q6FMo2d82-QVb5A5Pykj_ejJKWfvefmj028OQqkiwQvzV-KE9dRhA/s320/scansione0055.jpg" width="258" /></a></div><br /></i></b></span></div></div></div>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-15141344732833606292023-02-21T07:09:00.002+01:002023-02-21T07:11:16.235+01:00RITORNO AL PASSATO,<span style="font-family: verdana; font-size: medium;"> L'altra sera io e la mia compagna abbiamo fatto una serata in maschera per festeggiare il carnevale. Per stare al gioco mi sono mascherato anch'io. Dapprima pensavo di truccarmi da zio Fester della famiglia Addams, poi pero', dal momento che non avevo un pastrano, un cappotto lungo per vestito, ho rispolevato un pezzo del mio passato, nascosto nei meandri di un armadio. Il mio costume di scena, non quello bello che papa' mi chiese in prestito per poi regalarlo ad altri, ma quello di scorta, meno usato perche' piaceva poco sin da quando l'ho fatto fare. Non e' stato solo un ritorno al passato, ai ricordi, alla malinconia. E' stato una vera e propria prova verso cio' che avevo relegato in un cassetto, non sbarazzandomene, ma tenendolo come cimelio e basta, un segno di passaggio nel percorso della mia vita trascorsa. E ho vinto. Mi sono sentito bene, senza quella malinconia che ti lascia amaro in bocca, consapevole che quel passato e' nel cassetto dei ricordi e non fa piu' male.. Ho dovuto allungare le spalline dei pantaloni perche' troppo corte, ma e' entrato. Un po' di trucco comprato dai cinesi che piu' che altro ha sporcato (quando mi truccavo per lo spettacolo occorrevano 30-45 minuti per un trucco decente) ed ecco il vero me, molti chili in piu' e molti anni in piu'. La cosa che piu' ho apprezzato e' stato il fatto che nessuno degli invitati mi ha chiesto di esibirmi, di accettarmi come maschera. Li' si che si potevano scatenare emozioni! Ho messo una mascherina al viso della mia compagna perche' non ha piacere mostrarsi in foto.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCF8KSAt_N7XAN2dHYKqQIR2JEnDDFkfMQaBfsrmFjYKNcDJCWuLivxYtcKHQgPyLI-UDRR1iaUzwhdR_qxhMdEjZZ19HumZFi2WyhoFr0zMKwQNUEgRzUV8fhUP7V8PmuPmVjfGgejse_r2eVNkdMSQhHfEsnd240vVgCABDI3RUzI3nhKWL61NUHQg/s1596/Immagine%20WhatsApp%202023-02-20%20ore%2012.33.13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1596" data-original-width="1201" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCF8KSAt_N7XAN2dHYKqQIR2JEnDDFkfMQaBfsrmFjYKNcDJCWuLivxYtcKHQgPyLI-UDRR1iaUzwhdR_qxhMdEjZZ19HumZFi2WyhoFr0zMKwQNUEgRzUV8fhUP7V8PmuPmVjfGgejse_r2eVNkdMSQhHfEsnd240vVgCABDI3RUzI3nhKWL61NUHQg/s320/Immagine%20WhatsApp%202023-02-20%20ore%2012.33.13.jpg" width="241" /></a></div><br /></span>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-28638517566632722732023-01-30T17:49:00.007+01:002023-01-30T17:51:39.095+01:00Tempus fugit.<div style="text-align: left;"><b><span style="font-family: verdana;"> Quando cominci a ricordare tante, troppe cose, quando ti cade una cassa d'acqua perche' il manico si e' rotto e le giovani donne davanti a te alla cassa si prestano per tirarla su senza che nemmeno tu possa renderti conto, e un attimo prima senti l'amico che le accompagna dire "dai una mano al signore", quando arrivi in auto e la tua compagna, una volta sentito dell'accaduto ti dice "ti hanno preso per un vecchio", allora cominci a pensare. E ti senti vecchio.</span></b></div>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-9698504812274067122022-10-11T13:04:00.001+02:002022-10-11T13:04:19.338+02:00Ricordi: le stranezze dell'informatica.<span style="font-family: verdana;">Ricordi: le stranezze dell'informatica.<br />Nel 1994, dopo un tirocinio personale su libri e macchine acquistate, manuali e costose riviste del settore che dal 1982 ho accumulato e approfondito fino all'ultima lettera, ho iniziato la mia carriera di tecnico informatico in IBM, a Potenza. Li' mi occupavo di riparare, aggiornare, installare e diagnosticare computer IBM della serie PS/2, e di tenermi aggiornato con i manuali (circa 20-30 chili al mese!) che arrivavano da IBM SEMEA (Sud Europa-Medio Oriente e Africa), con sede a Milano. Essendo macchine molto longeve e robuste, quando arrivavano in riparazione trovavo all'interno ogni sorta di immondizie, polvere, liquidi versati e altro. Questo era prevalentemente il motivo dei vari guasti. Una vicenda mi e' capitata che non ha spiegazioni se non la mia deduzione. Ebbene mi portano questa macchina, modello piccolo che funzionava da terminale, con la spiegazione che si avviava ma non partiva nessuna applicazione. Sporadicamente non partiva nemmeno. Pulisco l'interno che per la verita' non era molto sporco, controllo l'hardware, faccio test e diagnostica per il disco che vista l'anzianita' del prodotto e' il primo componente ad andarsene. Nulla. La macchina era sana e brillante nella risposta. La tenni un giorno in prova e poi riconsegnai. La rimontai dov'era, ed essendo venerdi' non la usarono subito. Mi richiamarono di prima mattina il lunedi' successivo perche' il pc non parti'. La recuperai, la posai sul tavolo di prova e... funzionava perfettamente! Tornai dal cliente e lo rimontai, ma non parti'. Mi venne un'idea. La montai in un altra postazione e funziono' perfettamente, e il computer che ho smontato lo spostai nella vecchia postazione. Tutto funzionante. Per scrupolo rifeci lo scambio e non funzionava. Decidemmo cosi' di rimetterli scambiati. In pratica quel computer si rifiutava di stare in quell'angolo di studio. Deduco che una *concentrazione elettromagnetica* si e' formata in quell'angolo di ufficio e riusciva a disturbare quella macchina in particolare. Misteri dell'elettronica!<br />*nota: E' noto che gli ambienti di lavoro, ma anche le abitazioni hanno punti di concentrazione elettromagnetica, a volte percepibile da animali e in qualche caso da umani. Influisce soprattutto sull'elettronica.</span>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-1601022536390073722022-06-02T13:58:00.002+02:002022-06-02T13:58:16.411+02:00Ricordi: BOLERO.<p><span style="font-family: verdana;"><i><b> Ricordi: BOLERO.</b></i></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><i><b><br /></b></i></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><i><b>Ogni tanto mi piace "scarrellare" tra i ricordi di un mio passato, e spesso inciampo -anche sul web- in un brano che evoca in me un ricordo della fine degli anni 80, il Bolero di Maurice Ravel. Un brano che ho amato sin dalla prima volta che l'ho sentito, e che poi e' diventato un piccolo successo per me, le mie sorelle e colei che poi a breve divento' mia cognata. Ebbene, spesso incontravamo il circo di mia cognata, facendo itinerari diversi ma all'incirca nelle stesse zone. Decidemmo percio' di trascorrere il Natale e le sue festivita' assieme, due circhi fusi in uun unico spettacolo. Serviva pero' della coreografia, specie per il numero di mangiafuoco e rettili. Si misero d'accordo le mie sorelle e mia cognata per inventare un balletto, ma non avevano idea di quale base usare, e di come ballarla. Mi chiesero infatti se avessi qualche consiglio, e se potessi aiutarle. Numero esotico, rettili... mi venne spontaneo Bolero. E' una trascinante, ossessiva e ricorsiva serie di note in crescendo, orientaleggiante e piacevole (per me capolavoro), musica che poteva adattarsi a dei costumi da bajadera, quindi orientali. Impiegai 3 giorni (il tempo che avevamo a disposizione prima di debuttare), a sincronizzare le ragazze in un armonioso ballo di introduzione. Al debutto applausi e standing ovation, che fecero non solo emozionare le ragazze, ma fecero piangere anche me. Mi ero scoperto coreografo semplicemente aiutandole. Da allora questo pezzo di vita emerge appena c'e' un accenno al Bolero. Grazie Ravel per questo magnifico pezzo.</b></i></span></p>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-65283656706860054462022-05-07T09:59:00.002+02:002022-05-07T09:59:36.553+02:00Terremoto del Friuli<h3 style="text-align: left;"><b><i> l campanile di una vecchia chiesa accanto al circo suono' dopo tantissimi anni, in provincia di Vicenza, dove ci preparavamo per lo spettacolo. Eravamo in una grande e pesante roulotte, ma sembrava che qualcuno con enorme forza prendesse il timone e lo alzasse e abbassasse con violenza piu' volte. cademmo tutti, e con terrore ci fiondammo fuori per vedere i danni, la gente che aspettava lo spettacolo... Ebbene, qualcuno era si' uscito, ma solo perche' non credeva al suono di quella campana che fino a quel giorno muta da sempre. Per il resto non sentirono nulla, il circo piantato sull'erba di un campo era messo su una faglia diversa della roulotte, per cui erano tranquilli. L'indomani con la luce si accorsero di crepe e danni subiti. Anche il campanile aveva una crepa verticale che lo apri' in due. Fu il primo terremoto vissuto di prima persona. E lo ricordo bene!</i></b></h3>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-59362660790557668592022-04-08T13:03:00.006+02:002022-04-08T13:03:51.912+02:00 Ricordi: La prima diagnosi.<span style="font-family: verdana;"><b><i><br /><br /><br /><br /><br /><br />Avendo da anni molti disturbi di allergie, ho sempre avuto a che fare con dottori.<br />1996, un weekend di quando ero impiegato in IBM a Potenza, partii per attraversare la Puglia in pieno giugno attraversando terreni in cui stavano trebbiando, con un vento soffocante. Finestrini aperti e canottiera. Arrivato dai miei, mamma di chiese cosa avessi fatto, notando dei puntini rossi per tutto il mio busto. Spiegai il fatto e lei mi misuro' la temperatura. 39,5° e un senso di nausea mi fecero crollare al punto che chiamarono un dottore. Dopo alcune punture tornai a Potenza e mi ricoverai un mese in reparto infettivi. Indagini e consulti hanno fatto decidere i due dottori gemelli dell'ospedale di suggerire un approfondimento a Bari, perche' se i loro sospetti erano fondati avrei avuto bisogno di molto aiuto... Allarmato anche dal fatto che avevo sangue anche nello sperma, andai a Bari, dove in 20 giorni mi hanno rivoltato come un calzino. Ho fatto almeno due esami diversi ogni giorno, e dove ero ricoverato io, nel padiglione di reumatologia, il reparto era di camere di uomini e di donne alternate nel corridoio. Sapendo che affrontavo ogni esame possibile e che dopo sarebbe toccato ad altri, gli stessi venivano vicino per chiedere se facesse male o se fosse lungo. Un giorno feci una biopsia renale e come di consueto chiesi come si svolgesse. Per superare il timore di un brutto male, prendevo le cose sdrammatizzando e quindi posso dire che mi sono divertito, e spiego perche'. Al momento della biopsia, in preparazione, chiesi incuriosito cosa fosse lo strumento che somigliava ad una pistola molto sottile. Rispose il chirurgo che in effetti era soprannominata "colt", ed era lo strumento per la biopsia. Fatta (sono stato uno dei primi nel mio reparto, 24 ore immobile a letto e poi in corridoio a parlare con altri. Ogni volta che facevo un esame poco conosciuto ad altri venivano vicino per sapere come fosse stato. Spiego la preparazione e vedo che con apprensione si allungano per ascoltare i fatti. Allora incalzo: "Ti preparano, anestesia locale, poi senti arrivare il chirurgo. Lo senti dagli speroni e vedi l'ombra del cappello da cowboy, prende la colt e ZAC! Fatto!" Meta' degli astanti si mise a ridere, altri mi mandarono a quel paese. Successe anche un altro episodio, proprio nella mia stanza. Il mio vicino di branda, che aveva una milza piu' che doppia e stava per scoppiare (doveva essere operato), una mattina, mentre facevamo colazione all'arrivo del dottore chiese cosa ci fosse da fare quel giorno. Il dottore rispose: "Oggi facciamo un bel test di Romberg (per l'atassia)". Lui, che era seduto a fianco a me che ero di spalle al dottore, con gli occhi subito mi fece una sguardo interrogativo per capire se fosse doloroso. Presi la palla al balzo e parte la bastardata... Mi metto una mano in faccia e abbasso la testa, per poi rialzarla e vedere il pallore cadaverico dell'amico. Il dottore che vide la scena scoppio' in una risata e poi: "PERELLI!" e ridendo con le lacrime agli occhi "non si preoccupi e non dia retta a Perelli, e' un semplice esame medico indolore!" Ogni giorno di quei venti trascorsi li' dentro e' passato cercando di ridere, sdrammatizzare per non pensare al peggio. Verso la fine di quel periodo il dottor Carucci (Allievo del prof. Pipitone, luminare di reumatologia e tra i pochi al mondo allora a studiare il lupus) mi prese in un angolo del corridoio e mi disse: "Perelli, hai avuto un culo cosi'! Tempo qualche giorno e avresti perso i reni." E fu cosi' che inizio' il mio iter sanitario. Circa 4 anni dopo la ricaduta, ma di quella ne ho gia' parlato a lungo, con i suoi 5 mesi di ricovero. Un consiglio per chi si trovasse in situazioni del genere e' quello di non arrendersi, di reagire e lasciare che i fatti si svolgano passo passo. Solo cosi' sono riuscito (anche con un sorriso), a tirare la carretta finora. E non intendo fermarmi!</i></b></span>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-57040642464533723892022-01-24T21:45:00.000+01:002022-01-24T21:45:02.064+01:00RICORDI: Un proverbio che ha segnato la mia vita.<div><div class="" dir="auto"><div class="ecm0bbzt hv4rvrfc dati1w0a e5nlhep0" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id="jsc_c_2ux" style="padding: 4px 16px;"><div class="j83agx80 cbu4d94t ew0dbk1b irj2b8pg" style="display: flex; flex-direction: column; margin-bottom: -5px; margin-top: -5px;"><div class="qzhwtbm6 knvmm38d" style="margin-bottom: 5px; margin-top: 5px;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id hzawbc8m" dir="auto" style="color: var(--primary-text); display: block; line-height: 1.3333; max-width: 100%; min-width: 0px; overflow-wrap: break-word; word-break: break-word;"><div class="kvgmc6g5 cxmmr5t8 oygrvhab hcukyx3x c1et5uql ii04i59q" style="margin: 0px; overflow-wrap: break-word; white-space: pre-wrap;"><div dir="auto"><i><span style="font-family: verdana; font-size: large;"><br /></span></i></div><div dir="auto"><i><span style="font-family: verdana; font-size: large;">"Impara l'arte e mettila da parte", recita un proverbio che e' stato un mio meme sin da piccolo. Ho sempre avuto -come la definiva Bertoldo, personaggio di Giulio Cesare Croce- la "curiosaggine", la fame di sapere e imparare come si fanno le cose. Questo mi riporta alla mia adolescenza, ai motori e alle riparazioni. A conti fatti tutti i mestieri che ho fatto li ho fatti imparando da solo, rubando nozioni e spesso chiedendo al meccanico o al carrozziere di turno come si facesse la tal cosa. Cambiando spesso paesi con il mio circo, a volte trovavo persone compiacenti e a volte meravigliate dell'interesse che ponevo, adolescente, nell'imparare a fare certe cose, e mi spiegavano volentieri. Ecco, questo know how mi ha dato sempre da mangiare, nel senso che non ho mai avuto grandi ostacoli nel campo lavorativo. Meccanico, carrozziere, elettrauto, verniciatore, saldatore, cuoco, elettricista, tecnico informatico, per dire alcune mansioni che ho svolto. Tutte autodidattiche, tutte fatte con gran soddisfazione e passione. I miei curriculum erano quasi vuoti, poche referenze per via che ho solo la terza media, e la maggior parte dei lavori li ho fatti in casa, al circo. Mi manca non aver potuto proseguire i miei studi, mi avrebbero portato a conoscere altre bellissime cose, ma d'altronde molte di quelle fatte non le avrei mai svolte. Mi piace ogni tanto ricordare le singole situazioni in cui ho avuto successo nella tal cosa e mi scalda il cuore, mi gonfia il petto di orgoglio. Posso dire di essere soddisfatto di cio' che sono e che conosco. Perche' questo discorso? Perche' mi fa piacere condividere con voi quei momenti piacevoli della mia vita.</span></i></div></div></span></div></div></div></div></div><div style="font-family: inherit;"><div class="stjgntxs ni8dbmo4 l82x9zwi uo3d90p7 h905i5nu monazrh9" data-visualcompletion="ignore-dynamic" style="border-radius: 0px 0px 8px 8px; font-family: inherit; overflow: hidden;"><div style="font-family: inherit;"><div style="background-color: #242526; color: #1c1e21; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><div style="font-family: inherit;"><div class="tvfksri0 ozuftl9m jmbispl3 olo4ujb6" style="border-top: 1px solid var(--divider); font-family: inherit; margin-left: 12px; margin-right: 12px; margin-top: 12px;"><div class="rq0escxv l9j0dhe7 du4w35lb j83agx80 pfnyh3mw i1fnvgqd gs1a9yip owycx6da btwxx1t3 ph5uu5jm b3onmgus e5nlhep0 ecm0bbzt nkwizq5d roh60bw9 mysgfdmx hddg9phg" style="align-items: stretch; box-sizing: border-box; display: flex; flex-flow: row nowrap; 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display: flex; flex-direction: column; flex-shrink: 0; font-family: inherit; max-width: 100%; min-width: 0px; padding: 6px 4px; position: relative; z-index: 0;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v lrazzd5p m9osqain" dir="auto" style="color: var(--secondary-text); display: block; font-family: inherit; font-size: 0.9375rem; font-weight: 600; line-height: 1.3333; max-width: 100%; min-width: 0px; overflow-wrap: break-word; word-break: break-word;"><span style="font-family: inherit;">Mi piace</span></span></div></div><div class="n00je7tq arfg74bv qs9ysxi8 k77z8yql i09qtzwb n7fi1qx3 b5wmifdl hzruof5a pmk7jnqg j9ispegn kr520xx4 c5ndavph art1omkt ot9fgl3s rnr61an3" data-visualcompletion="ignore" style="background-color: var(--hover-overlay); border-radius: 4px; font-family: inherit; inset: 0px; opacity: 0; pointer-events: none; position: absolute; transition-duration: var(--fds-duration-extra-extra-short-out); 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position: absolute; transition-duration: var(--fds-duration-extra-extra-short-out); transition-property: opacity; transition-timing-function: var(--fds-animation-fade-out);"></div></div></div><div class="rq0escxv l9j0dhe7 du4w35lb j83agx80 cbu4d94t d2edcug0 hpfvmrgz rj1gh0hx buofh1pr g5gj957u n8tt0mok hyh9befq iuny7tx3 ipjc6fyt" style="box-sizing: border-box; display: flex; flex-direction: column; flex: 1 1 0px; font-family: inherit; max-width: 100%; min-width: 0px; padding: 6px 2px; position: relative; z-index: 0;"><div aria-label="Lascia un commento" class="oajrlxb2 gs1a9yip g5ia77u1 mtkw9kbi tlpljxtp qensuy8j ppp5ayq2 goun2846 ccm00jje s44p3ltw mk2mc5f4 rt8b4zig n8ej3o3l agehan2d sk4xxmp2 rq0escxv nhd2j8a9 mg4g778l pfnyh3mw p7hjln8o kvgmc6g5 cxmmr5t8 oygrvhab hcukyx3x tgvbjcpo hpfvmrgz jb3vyjys rz4wbd8a qt6c0cv9 a8nywdso l9j0dhe7 i1ao9s8h esuyzwwr f1sip0of du4w35lb n00je7tq arfg74bv qs9ysxi8 k77z8yql pq6dq46d btwxx1t3 abiwlrkh p8dawk7l lzcic4wl" role="button" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; 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margin: -6px -4px; min-width: 0px; padding-left: 12px; padding-right: 12px; padding-top: 0px; position: relative; white-space: nowrap; z-index: 0;"><div class="rq0escxv l9j0dhe7 du4w35lb j83agx80 cbu4d94t pfnyh3mw d2edcug0 hpfvmrgz ph5uu5jm b3onmgus iuny7tx3 ipjc6fyt" style="box-sizing: border-box; display: flex; flex-direction: column; flex-shrink: 0; font-family: inherit; max-width: 100%; min-width: 0px; padding: 6px 4px; position: relative; z-index: 0;"><i class="hu5pjgll m6k467ps" data-visualcompletion="css-img" style="background-image: url("https://static.xx.fbcdn.net/rsrc.php/v3/yY/r/8kkk1g__8Ol.png"); background-position: 0px -205px; background-repeat: no-repeat; background-size: auto; display: inline-block; filter: var(--filter-secondary-icon); height: 18px; vertical-align: -0.25em; width: 18px;"></i></div><div class="rq0escxv l9j0dhe7 du4w35lb j83agx80 cbu4d94t pfnyh3mw d2edcug0 hpfvmrgz ph5uu5jm b3onmgus iuny7tx3 ipjc6fyt" style="box-sizing: border-box; display: flex; flex-direction: column; flex-shrink: 0; font-family: inherit; max-width: 100%; min-width: 0px; padding: 6px 4px; position: relative; z-index: 0;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v lrazzd5p m9osqain" dir="auto" style="color: var(--secondary-text); display: block; font-family: inherit; font-size: 0.9375rem; font-weight: 600; line-height: 1.3333; max-width: 100%; min-width: 0px; overflow-wrap: break-word; word-break: break-word;">Commenta</span></div></div><div class="n00je7tq arfg74bv qs9ysxi8 k77z8yql i09qtzwb n7fi1qx3 b5wmifdl hzruof5a pmk7jnqg j9ispegn kr520xx4 c5ndavph art1omkt ot9fgl3s" data-visualcompletion="ignore" style="border-radius: 4px; font-family: inherit; inset: 0px; opacity: 0; pointer-events: none; position: absolute; transition-duration: var(--fds-duration-extra-extra-short-out); transition-property: opacity; transition-timing-function: var(--fds-animation-fade-out);"></div></div></div></div></div></div></div><div class="cwj9ozl2 tvmbv18p" style="color: #1c1e21; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin-bottom: 4px;"></div></div></div></div>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-5507111412687746212021-07-28T13:01:00.002+02:002021-07-28T13:01:18.294+02:00Ragione.<p style="text-align: center;"><i><b><span style="font-family: verdana;"> MIA MOGLIE MI HA DATO RAGIONE.</span></b></i></p><p style="text-align: center;"><i><b><span style="font-family: verdana;">POI PERO' MI SONO SVEGLIATO.</span></b></i></p>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-26547375859439855172021-07-02T16:11:00.006+02:002022-01-24T21:45:28.605+01:00Ricordi: Un tarlo che ad oggi non ha soluzione.<p><i><span style="font-size: large;"> Era il lontano (ormai) 1980. Avevo da un paio di mesi rotto coi miei e conosciuto la sera stessa la di poi madre di mio figlio. Nel circo in cui lavoravo avevo il compito di portare la piccola 126 in giro per il paese con la registrazione di invito allo spettacolo. Chi registrava l'invito e' una figlia adottiva della direzione, 5-6 anni piu' grande di me, bellissima, alta. Era la donna da capelli di acciaio, attrazione dello spettacolo, avendo dei foltissimi capelli corvini spessi e riccioluti. Spesso ci dilungavamo nell'ascoltare i Pooh, suo complesso preferito, di cui aveva tutti gli album e che custodiva gelosamente. Essendo che erano di sottofondo all'invito, attendevo che preparasse la cassetta per partire. L'ho sempre vista come amica, fuori dalla mia portata sia come altezza che come elevazione sociale. Un giorno pero' mi disse che voleva farmi compagnia e monto' in auto con me. Arrivati al limite del paese mi disse di accostare perche' voleva parlarmi. Mi comincio' a dire se fossi sicuro nella relazione che ho iniziato, se ci avessi pensato bene. Sono sempre stato una persona fedele, monogama. Una volta che prendo una strada, nel bene o nel male la perseguo fino in fondo. Le spiegai che era successo, che mi sono trovato bene malgrado la differenza di anni, e che dopotutto non era una cattiva persona (scoprii anni dopo invece tutt'altro). Ripartimmo e finimmo il giro di pubblicita'. Li' per li' per me era un amica che mi mettesse in guardia sulle mie decisioni e null'altro. Poi, invece, col passare degli anni, mi scorre sempre davanti quell'episodio e un tarlo affiora nella mente: e se si stava proponendo? Se quello era un tentativo di avance molto velata nei miei confronti? Non ho mai saputo ne' penso sapro' cosa intendesse. Mi e' rimasta comunque nel cuore soprattutto come amica. So che per molti passo per coglione, ma tendo a riflettere molto sul mio passato, dove ero molto impulsivo ed istintivo, ma tardo a capire i sottintesi. Chissa', magari un giorno...</span></i></p>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-24995826014450020962021-06-29T18:29:00.005+02:002021-06-29T18:29:57.192+02:00Primi amori<br /><div style="text-align: center;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">" Lei lo guardo' in segno di sfida, lui attese.</span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: georgia; font-size: large;">Aspettava il momento prepuzio..."</span></div>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-34215365750185850122021-03-01T23:42:00.003+01:002021-03-01T23:42:52.240+01:00Ricordi: Nonna Modestina.<p> <span style="background-color: #242526; color: #e4e6eb; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">Ricordi: nonna Modestina.</span></p><div dir="auto" style="animation-name: none !important; background-color: #242526; color: #e4e6eb; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 15px; transition-property: none !important; white-space: pre-wrap;">Per 4 o 5 estati, sin da quando avevo 3 anni, mia zia (sorella di mio padre), mi portava a casa sua in piemonte, nelle campagne astigiane. Dato che non poteva avere figli, chiese a mio padre di potermi avere per un mesetto d'estate, visto che asili e scuole in quel periodo sono chiusi. Essendo io sempre stato un bambino tranquillo, acconsenti'. La zia e lo zio lavoravano tantissimo, lei era parrucchiera, mentre lui agente SIAE, direttore di orchestra della banda comunale e musicista di un suo gruppo di liscio, che allora era a livello di Casadei. I genitori di zio erano separati, il padre viveva in un casolare sulla collina che si affacciava sul paese, e tutta la terra attorno fino a valle era piena di suoi noccioleti. Era un nostalgico del fascismo, fatto a modo suo e con fare brusco come ogni contadino di quegli anni, e ogni domemica, aperta la finestra che guardava il paese verso la chiesa, metteva il grammofono e suonava Faccetta nera e altri noti brani su 78 giri pesantissimi di bachelite. Sotto il letto aveva la cassa da morto, e sosteneva che non avrebbe chiesto ne' lasciato nulla a nessuno, essendo incazzato col mondo, ma soprattutto con i preti. Nonna modestina, la moglie, era una donna energica quanto minuta, lavoratrice e attiva malgrado l'eta'. Stufa di vessazioni del marito si rifugiò dal figlio anni prima. I miei ricordi sono la sua conserva di pomodoro spalmata sul pane che mi faceva sempre a merenda, meglio di qualunque marmellata, la turca (il "wc" esterno in mezzo al cortile chiuso tra assi di legno), e la premura che aveva per me. Un giorno giocavo nel selciato della cascina in cui vivevano, mi avvertì che c'erano delle bottiglie e di non toccarle. Mi attirò una bottiglia di coca cola piccola particolarmente decorata. Cadde e si ruppe, ed io allungando una mano per prenderla mi tagliai un pollice profondamente sul polpastrello. Nonna Modestina corse come sentì il vetro rompersi, e mi trovò sanguinante. Si fiondo’ a prendere una bacinella di acqua e mi spinse la mano strizzando il pollice che a questo punto mi faceva più male del taglio. Quel segno ce l'ho ancora, e ogni volta che lo vedo il ricordo affiora come fosse attuale, vivido nella mia mente. Nonna Modestina era molto attaccata alla vita, tanto che, a 104 anni, morì 3 volte e resuscitò 2. La prima volta, in una stanza di casa adibita a camera ardente, gli addetti avevano chiuso lo zinco e stavano per chiudere il coperchio quando sentirono bussare dall'interno. Trafelati aprirono subito la bara e lei si mise seduta dicendo che le mancava il fiato. Mesi dopo morì la seconda volta, e gli addetti della volta precedente rifiutarono il servizio. Anche questa volta si alzò seduta di improvviso, facendo svenire gli addetti che stavano prendendo il coperchio di zinco. Pochi giorni dopo, però, lei stessa disse "questa volta vi dico addio", e se ne andò addormentandosi. La dolcezza di quella donna, pur non essendo direttamente parente mi e’ rimasta dentro, il suo “da fare” che aveva sempre fino all’ultimo e il suo esprimersi a bassa voce e con reverenza sempre denotava una vita non facile con un marito autoritario e manesco. Ciao Nonna Modestina!</div>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-83687044094314111862021-01-23T23:30:00.002+01:002021-10-25T09:22:06.655+02:00Ciao Pa'<p><span style="background-color: white;"><span style="font-family: verdana; font-size: large;"> <span face=""Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif" style="white-space: pre-wrap;">Ed e' arrivata la fine del tuo ciclo vitale, sono triste ma non riesco a versare nemmeno una lacrima. Questo non perche' ce l'abbia con te, ma perche' la mia vita con te e' stata principalmente un inferno. Non ti ho mai odiato ne' mancato di rispetto anche se ne avrei di ragioni per averlo fatto. Una grande mancanza verso noi fratelli, non solo a me e' stato il non lasciare mai provare agli altri fare, costruire, dirigere le cose. La tua gelosia professionale, la tua dittatorialita' sulla famiglia, ma soprattutto la tua violenza non solo verbale verso tutti, principalmente mamma, hanno fatto di te un uomo qualunque nella mia mente, e ora un 90enne smarrito che si e' spento nel peggiore dei modi, lontano da tutto e tutti, consumato da un virus maledetto che non ti ha perdonato. Ho sempre voluto un gran bene alla famiglia, e anche quando ho preso la mia strada cercavo nei weekend di raggiungervi per qualche ora. Ma anche li, ho saputo di recente, il tuo zampino, e non mi spiego perche'. Mi hai lasciato , la vigilia di Natale, fuori paese ad aspettare che arrivassi per dirmi che i miei fratelli non mi volevano li. E invece tu non hai voluto ed hai reso complice mamma, che con le lacrime mi ha dato gli auguri. Un cane bastonato, ecco come mi sono sentito piu' volte, quella volta che mi hai chiesto in prestito i mei scarponi da clown che mi hai dato, costati due duri giorni di lavoro a saldare e dopo pochi mesi me li vedo indossati da un amico, regalo tuo... E ancora piu' indietro nel tempo, adolescente, pensavi che fossi finocchio (grazie alla mia immane timidezza), e mi hai spinto nel letto una tua donnina che poi mi ha fatto fuggire con lei... E quell'altra, dove in un impeto di rabbia mi hai sferrato un cazzotto sulla mandibola lasciandomi intontito e dolorante per giorni. Non era la prima volta, tuo fratello ti riferi' che non voleva mosconi vicina a sua figlia, e quando arrivasti a casa (ubriaco), mi sferrasti un calcio da dietro tanto forte che le palle mi arrivarono in gola... Ma la piu' grossa e' stata quella che, a causa del tuo bere, ti sfogo' in rabbia contro un dipendente del circo e urlavi in pista. Io per calmarti ti ho strattonato alle spalle ma sei caduto all'indietro. Al tuo rialzarti con rincorsa mi desti un calcio alla karateka in pieno viso. Era presente un vigile che prontamente mi isso' da terra e mi chiese se volessi denunciarlo. Risposi che sei mio padre, e lui ti ammanetto' portandoti in guardina una notte, in modo da smaltire la sbornia. Dalla vergogna io cercavo di evitarti, ma passati alcuni giorni mi prendesti davanti a mia madre e mi dicesti di andarmene, facendo in modo che anche mia madre, tra le lacrime, lo dicesse. E basta, il mio sfogo per una vita di soprusi, ostacoli, botte, insulti, offese e' finito. Non ti voglio ne' ti ho mai voluto male, e questo non l'hai mai capito. Ciao papa', ne parleremo di la'. E forse ci chiariremo meglio.</span></span></span></p>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-46801053896842580732020-12-13T15:09:00.003+01:002022-02-15T22:45:40.376+01:00PADRI E FIGLIE<p><span style="font-family: verdana;"><i style="background-color: white;"> <span style="font-size: 15px; white-space: pre-wrap;">Il figlio maggiore della mia compagna e' diventato papa' l'altro ieri. E' in Inghilterra, e dato il Covid la madre non e' potuta andare. Ho pensato di fargli due righe, da padre a neo-padre, righe che mi toccano nel profondo, rivivendo in lui cio' che ho vissuto io per mia figlia. </span></i></span></p><div class="o9v6fnle cxmmr5t8 oygrvhab hcukyx3x c1et5uql ii04i59q" style="font-size: 15px; margin: 0.5em 0px 0px; overflow-wrap: break-word; white-space: pre-wrap;"><div dir="auto"><span style="font-family: verdana;"><i style="background-color: white;">"Adesso finalmente capirai, capirai la magia che c'e' nell'essere padre, quella scintilla che e' scattata al primo sguardo che ha suggellato un legame speciale, indissolubile e che porterai per tutta la vita. Un legame, quello tra padre e figlia, una complicita' unica. E un giorno, quando sara' grande, capirai ancora di piu' cio' che hanno significato questi primi giorni di approccio per questo mondo nuovo, fatto di un piccolo fagottino che guarda il padre per capire, per conoscere cio' che sa gia', cio' che e' il suo primo amore.</i></span></div><div dir="auto"><span style="font-family: verdana;"><i style="background-color: white;">Ancora tanti auguri, da padre a padre, un abbraccio con sincero affetto. "</i></span></div></div>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-60025025160305739352020-10-31T00:27:00.000+01:002020-10-31T00:27:10.516+01:00I miei piu' lunghi viaggi.<span style="color: #2b00fe; font-family: verdana;"><i><br /><br /> Due meravigliose esperienze che mai dimentichero': i viaggi in nave da e per l'Australia.<br />Correva il 1969, e mio padre era gia' partito in aereo per preparare casa e lavoro a Sydney. Una novita' per tutti in famiglia, una terra lontana con diverso linguaggio, con diverse usanze... ed arrivo' il momento di partire e raggiungere papa' non in aereo, ma in nave. Eravamo 5, io, mamma e i miei tre fratelli piu' piccoli. A 9 anni tutto e' bellissimo, la voglia di nuovo stimolava i miei senso giorno per giorno. Imbarcati, mamma lasciava che girassi la nave in lungo e in largo dopo essersi accertata che non ci fossero pericolo in quanto il personale era sempre presente in ogni angolo. La Guglielmo Marconi era immensa, benche' potessi accedere solo ai limiti della classe turistica. Aveva un cinema, una sala delle feste, due sale da pranzo, due bar e tre piscine. Amavo appoggiarmi sul fianco della nave e respirare l'aria spruzzata di salsedine! Al contrario di tutti i miei non ho sofferto il mal di mare anche grazie ad uno stratagemma insegnatomi dai camerieri del bar che mi permettevano di raccogliere bicchieri e piattini dai tavoli. Io raccoglievo, e loro in cambio mi davano panini con prosciutto cotto. Mi dissero che per combattere il mal di mare bisognava mangiare asciutto e bere poco per i primi tempi, ed ha funzionato! A bordo c'era anche una mini scuola con una insegnante di lingua inglese che introduceva i ragazzi ai primi passi del nuovo idioma. Una bella avventura, tappe lunghe a causa della chiusura del canale di Suez (allora stava per essere bonificato dalle mine della guerra). Partiti da Genova siamo arrivati a Napoli, poi Messina e quindi il Pireo. Successivamente Malaga, Santa Cruz di Tenerife, Durban, e poi la traversata fino a Fremantle (scalo di Perth), Melbourne e quindi Sydney. E' stato un viaggio di 30 giorni che avrei voluto non finisse mai, una vera crociera, nonostante in classe turistica, ristorati, trattati come in prima classe da ogni singolo elemento del personale. Durante la traversata tra i due oceani ogni natante fa la festa di Nettuno, e chi traversa per la prima volta viene buttato in acqua (in piscina), come fosse vittima di pirati. Un festa di folklore nautico molto avvincente e divertente, ma che abbiamo visto solo da lontano, vuoi per la folla che c'era, vuoi perche' nessuno di noi nuota, e poi eravamo troppo piccoli. In questi 30 giorni ho recitato in una pantomima nel cinema teatro, ho imparato i rudimenti di inglese, e il mare mi ha rapito. Altra storia e' stato il ritorno. L'andata, assistiti dal governo e' stata dovuta dal fatto che cercavano personale italiano la', e qui, in piena crisi e con famiglia numerosa, mio padre faticava a trovare lavoro. Ad un certo punto e' arrivata la nostalgia, la nonna che diceva che nonno stava per morire e gli ha convinti a ritornare, ancora assistiti dal governo. Una vera avventura il ritorno, sempre con la stessa nave, 4 giorni in piu' di viaggio, molti imprevisti... Tappe: Sydney, Melbourne, Adelaide, Fremantle, Capetown (Citta' del Capo), Tenerife, Malaga, Pireo, Messina , Napoli, Genova. Finche' eravamo in acque Australiane tutto ok, poi, durante la traversata degli oceani, un ciclone di grandi dimensioni, tanto che abbiamo dovuto circumnavigarlo per 100 chilometri, affrontando marosi anche di 20 metri di altezza. Tutti in coperta, perfino il personale soffriva il mal di mare. Io ero uno dei pochi in grado di andare in cabina per prendere il cambio per le mie sorelle di soli 2 anni. Ricordo che nel mio tragitto per la cabina mi reggevo sui passamano e prendevo la rincorsa quando la prua scendeva, ma quando risaliva mi alzava i piedi da terra. Si temeva il peggio, i passeggeri erano in coperta anche per diminuire la sensazione di rollio, ma principalmente per motivi di sicurezza, la prontezza per una eventuale evacuazione era importante. Ogni settimana c'era una simulazione a proposito, ci facevano indossare il salvagente e ci allineavano davanti alla nostra scialuppa di salvataggio. Arrivati a Citta' del Capo, dopo lo scalo di mezza giornata, stavamo uscendo dalle sue acque quando e' suonata la sirena di bordo. Ci affacciamo e nel buio assoluto e nella nebbia si sente un forte rumore di travi metalliche che stridevano. Con i fari di bordo puntati verso i rumori ci accorgiamo che c'e' gente in acqua. Siamo venuti a sapere che una petroliera africana e' stata speronata da una nave passeggeri italiana a causa dell'errore della petroliera, la quale non aveva ne' radio ne segnali luminosi accesi. Abbiamo soccorso l'equipaggio di questa petroliera, e nel frattempo la nave passeggeri e' tornata in porto. Morirono il cuoco e due mozzi. Abbiamo atteso la lancia dal porto per prelevare i superstiti e fare i verbali del caso. Ripartiti, eravamo quasi arrivati a Tenerife che la nave si e' dovuta fermare. Non e' raro vedere delfini, orche, balene nuotare a fianco delle navi, anche perche' trovano spesso viveri di scarto che vengono buttati dalle cucine e se ne cibano. Ebbene, una balena si e' immersa sotto la chiglia ed e' stata dilaniata dalle eliche. I tecnici di bordo si sono immersi per verificare che non avesse fatto danni, quindi proseguimmo. Una vera avventura. Una cosa che mai ripetero', ma mai scordero'.</i></span>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-63078514656570124892020-08-07T15:37:00.000+02:002020-08-07T15:37:05.047+02:00PEDOFILIA.<p><span style="color: #2b00fe; font-family: verdana; font-size: x-large;"><i> <span style="background-color: white;">Il tema e' scottante, che davvero rasenta l'incredibile. Le cose che succedono nel mondo dei bambini ha del surreale, se poi pensiamo che proprio chi li dovrebbe proteggere, e' in prima persona coinvolto in pedofilia. Ma non basta, oltre agli abusi c'e' chi ne mangia le carni, li ammazza spietatamente facendoli soffrire... Fanno quelli che nella Bibbia e' documentato, ma non solo li', nel Corano, nella Torah e nei vangeli, apocrifi e non. Come allora, i capi (gli dei), amavan</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">o cibarsi delle interiora dei bambini, dopo essersi inebriati dei fumi da essi prodotti bruciando sul fuoco. Come allora si accoppiano con essi (allora esisteva una legge che permetteva sesso con bimbi di 3 anni e un giorno). La domanda mi sorge spontanea, a seguito delle teorie che dicono che gli dei della Bibbia fossero rettiliani e alieni che non disdegnavano la carne umana giovane, se fossero proseguite le generazioni di questi ultimi (magari ibridandoli con umani), per cui sono ai vertici e comandano il mondo? Mi prenderete per pazzo, ma i tasselli combaciano tutti, dal primo all'ultimo. E i lavaggi del cervello che i piu' attenti fanno emergere dai media sono una conferma di una societa' plasmata ai loro voleri.</span></i></span></p>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-41440566756710018232019-11-14T21:19:00.004+01:002019-11-14T21:19:26.694+01:00TEO<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-size: 18px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;"><span style="color: blue;"><em>Ciao Teo! Chissa' quanto hai vissuto, dopo la chiusura del circo e l'affido allo zoo parco di Don Ciotti, ad Amelia... Sei stato il primo ligre di famiglia, assieme a tua sorella Mara. Mara e Teo, visto che siete nati a Maratea. Lei purtroppo non sopravvisse che qualche giorno a causa della mancanza di colostro materno. Tu, circa un mese dopo, avesti una infiammazione a un orecchio a causa di un filo d'erba gatta che si e' insinuata, causandoti lo strabismo che ti contraddistin<span class="text_exposed_show" style="display: inline;">gueva. Dopo di voi di sono state altre cucciolate, 9 per la precisione, tutte gemellari. ma tu sei rimesto nei nostri ricordi piu' a lungo, per la tua giocosita' e il tuo modo di piegare la testa per metterci a fuoco. Quando ti lasciammo piangemmo tutti, in famiglia. Eri maestoso, un garrese che arrivava a oltre un metro e venti. La zampe di Caesar, tuo padre, immense e gentili, le strisce inconfondibili tra mille, esattamente come tua madre, Soraya. Chissa' se sei stato trattato come noi ti trattavamo, se hanno avuto il nostro affetto nei tuoi riguardi.<br />Chissa'.<br />Ciao TEO!</span></em></span></span></span></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
<span style="font-size: 18px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;"><span style="color: blue;"><em><span class="text_exposed_show" style="display: inline;"></span></em></span></span></span><br /></div>
<br />
<div aria-label="Widget figure" class="cke_widget_wrapper cke_widget_block cke_widget_obimage_widget obimage-wrapper image-align-center cke_widget_selected" contenteditable="false" data-cke-display-name="figure" data-cke-filter="off" data-cke-widget-id="0" data-cke-widget-wrapper="1" role="region" style="margin: 10px 0px;" tabindex="-1">
<figure class="cke_widget_element" data-cke-widget-data="%7B%22align%22%3A%22center%22%2C%22size%22%3A%22natural%22%2C%22px%22%3A10%2C%22py%22%3A10%2C%22alt%22%3A%22%22%2C%22caption%22%3A%22%22%2C%22link%22%3A%22%22%2C%22src%22%3A%22https%3A%2F%2Fimg.over-blog-kiwi.com%2F1%2F09%2F42%2F07%2F20191114%2Fob_38c574_scansione0002-1.jpg%23width%3D1581%26height%3D1024%22%2C%22classes%22%3Anull%2C%22originalWidth%22%3A1581%2C%22originalHeight%22%3A1024%7D" data-cke-widget-keep-attr="0" data-widget="obimage_widget"><img alt="" data-amp-height="1024" data-amp-width="1581" height="414" src="https://img.over-blog-kiwi.com/1/09/42/07/20191114/ob_38c574_scansione0002-1.jpg#width=1581&height=1024" width="640" /></figure><img class="cke_reset cke_widget_mask" src="data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAPABAP///wAAACH5BAEKAAAALAAAAAABAAEAAAICRAEAOw==" /><div class="obimage-controlWrapper sc-1xs8zzf-1 eDyHxb">
<div class="obimage-control sc-1xs8zzf-0 fzJVlV">
<svg fill="currentColor" focusable="false" height="14" viewbox="0 0 576 512" width="14"><path d="M417.8 315.5l20-20c3.8-3.8 10.2-1.1 10.2 4.2V464c0 26.5-21.5 48-48 48H48c-26.5 0-48-21.5-48-48V112c0-26.5 21.5-48 48-48h292.3c5.3 0 8 6.5 4.2 10.2l-20 20c-1.1 1.1-2.7 1.8-4.2 1.8H48c-8.8 0-16 7.2-16 16v352c0 8.8 7.2 16 16 16h352c8.8 0 16-7.2 16-16V319.7c0-1.6.6-3.1 1.8-4.2zm145.9-191.2L251.2 436.8l-99.9 11.1c-13.4 1.5-24.7-9.8-23.2-23.2l11.1-99.9L451.7 12.3c16.4-16.4 43-16.4 59.4 0l52.6 52.6c16.4 16.4 16.4 43 0 59.4zm-93.6 48.4L403.4 106 169.8 339.5l-8.3 75.1 75.1-8.3 233.5-233.6zm71-85.2l-52.6-52.6c-3.8-3.8-10.2-4-14.1 0L426 83.3l66.7 66.7 48.4-48.4c3.9-3.8 3.9-10.2 0-14.1z"></path></svg></div>
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<svg fill="currentColor" focusable="false" height="14" viewbox="0 0 320 512" width="14"><path d="M193.94 256L296.5 153.44l21.15-21.15c3.12-3.12 3.12-8.19 0-11.31l-22.63-22.63c-3.12-3.12-8.19-3.12-11.31 0L160 222.06 36.29 98.34c-3.12-3.12-8.19-3.12-11.31 0L2.34 120.97c-3.12 3.12-3.12 8.19 0 11.31L126.06 256 2.34 379.71c-3.12 3.12-3.12 8.19 0 11.31l22.63 22.63c3.12 3.12 8.19 3.12 11.31 0L160 289.94 262.56 392.5l21.15 21.15c3.12 3.12 8.19 3.12 11.31 0l22.63-22.63c3.12-3.12 3.12-8.19 0-11.31L193.94 256z"></path></svg></div>
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<br data-cke-eol="1" />Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-86629156313818683532019-11-09T00:19:00.003+01:002019-11-09T00:19:34.263+01:00Questo amore<span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><i><span data-offset-key="f366k-0-0" style="background-color: white; white-space: pre-wrap;"><span data-text="true">Non importa che il tempo passi, <br />non importa che il nostro aspetto cambi, <br />guarda dentro di te, <br />guarda intorno a te. <br />Il mondo cambia con me e te <br />e l'amore che senti e' piu' maturo e sensuale, <br />un amore che l'esperienza ha plasmato su di te, <br />una consapevolezza come mai l'hai avuta, <br />una voglia di viverlo, <br />questo amore, <br />come e piu' di un adolescente. <br />E alla fine amerai con tutto te stesso, <br />come se fosse l'ultima volta. </span></span><span blockkey="f366k" class="_3gl1 _5zz4" data-offset-key="f366k-1-0" end="434" start="432" style="background-color: white; background-image: url("https://static.xx.fbcdn.net/images/emoji.php/v9/t6c/1/16/2764.png"); background-position: center center; background-repeat: no-repeat; background-size: 16px 16px; caret-color: rgb(0, 0, 0); display: inline-block; height: 16px; margin: 0px 1px; text-align: center; vertical-align: middle; white-space: pre-wrap; width: 16px;"><span class="_ncl" style="display: inline-block; transform: translateY(-3px); z-index: -1;"><span data-offset-key="f366k-1-0">❤️</span></span></span></i></span>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-23396009850300959462019-11-07T23:34:00.001+01:002019-11-07T23:34:15.522+01:00Gli scarponi.<i><span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Gli scarponi sono il simbolo del clown, assieme al naso rosso. Li ho sempre desiderati, sin dalla prima volta che in pista mi sono esibito. Non ho potuto mai permettermeli, in quanto troppo dispendiosi per le mie possibilita'. Poi, anni dopo che ero rientrato in casa, mi e' stata fatta una proposta, saldare una gradinata su rimorchio in cambio di un paio di scarponi seminuovi che mio padre mesi prima aveva comprato da un artista portoghese per duecento mila lire. Mi misi d'impegno, e in una settimana ho fatto il lavoro per quattro pur di averli. Contento per i miei scarponi un poco stretti (una mezza misura in meno internamente), ma rimediabile scalpellando un po' il legno di balsa che picchiava sull'alluce. Poi decido di cambiare mestiere, fare l'informatico e dire basta con l'amato-odiato lavoro itinerante. Mio padre mi chiese in prestito gli scarponi, e li cedetti a malincuore. Tempo dopo, andando a trovare la famiglia, mi accorsi che gli scarponi non li portava piu'. Al che glieli chiesi, e mi rispose che ne fece un regalo ad un amico comune. Piansi, a 36 anni piansi come se mi avesse dato una coltellata e mi bruciasse come il fuoco. Mio padre non era nuovo a queste uscite, era capace a regalare cose non sue, come quella volta che mi prese una roulotte nuovissima, e dopo un mese me la tolse da sotto il sedere perche venduta. Ancora adesso, 89enne, e' cosi'. Ma e' mio padre.</span></i>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-84144567238080485942019-07-12T13:25:00.001+02:002019-07-12T13:25:14.933+02:00VITA E GUSTI.<div style="text-align: center;">
<span style="color: blue;"><em><span style="font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;">Piu' avanza l'eta', piu' ti convinci che va bene tutto. </span></span></em></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: blue;"><em><span style="font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;">Metti da parte scelte e gusti e prendi tutto cio' che la vita ti da, </span></span></em></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: blue;"><em><span style="font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;">perche' ti accorgi che il tempo non e' piu' dalla tua, </span></span></em></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: blue;"><em><span style="font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;">che vale gioire di tutto, </span></span></em></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: blue;"><em><span style="font-size: 16px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;">anche di cio' che una volta non ti andava. </span></span></em></span></div>
Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-76369632014908996662019-06-18T01:20:00.001+02:002019-06-18T01:20:21.899+02:00Il mio rapporto con i miei fratelli.<span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span style="background-color: #f2f3f5;">Molti fratelli, molte teste. Il rapporto e' buono con tutti, salvo uno. Il terzo, una volta fidanzato con il dissenso di tutti, si e' sposato e si e' dissociato dalla famiglia, parteggiando per la moglie che ne ha fatte peggio di Bertoldo. Non corna, m</span><span style="background-color: #f2f3f5;">a altro. Cattiva d'animo, mani lunghe e fisicamente una vera e propria virago, non mi e' mai piaciuta, al punto che, accompagnando mio fratello al suo paese, appena me la mostro' gli dissi di montare in macchina che ce ne andavamo. Le aspettativa erano giuste, infatti, quando e' arrivato il momento di andare a prendere gli anelli nuziali avevo mia madre a fianco, mio fratello dietro di me, la sua futura al centro e la madre a destra. Lei, guardandomi allo specchietto retrovisore, disse ad alta voce "Ah Renato, se ti avessi conosciuto prima, magari...." Al che, le risposi di botto "Senti, non sei affatto il mio tipo, e poi, non ti vergogni, davanti al tuo futuro marito, a tua e mia madre???". Sappiamo in famiglia che ha 4 figli tutti maschi ed e' nonno. Il quarto E' un po' sulle sue, e ci sentiamo poco ma ci vogliamo bene come con il secondo, che sento piu' spesso. Con le gemelle c'e' un rapporto di amore odio, perche' abituate ad avere il comando a casa loro. Non riuscendo ad avere controllo su di me e la mia vita, ci sono state diverse vicende controverse. Adesso abbiamo da qualche anno messo da parte il passato e siamo ripartiti da zero, ma con i dovuti paletti. Il settimo e' colui con il quale ho un rapporto davvero stretto, e' il fratellino che mi sono tenuto a fianco per fare i lavori, a cui ho insegnato a farne e che adesso prosegue la vita circense. Un giorno parlero' del rapporto che ho avuto con mio padre, ma e' un discorso troppo lungo per affrontarlo qui. In ogni caso, nonostante i mille litigi e dissidi tra fratelli, nel momento del bisogno siamo sempre pronti a dare man forte a chi di noi ne ha bisogno, non importa a che ora o dove.</span></i></span>Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-25465103558422385942019-06-10T12:54:00.002+02:002019-06-10T12:54:54.390+02:00Dolore nei ricordi.<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 22px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;"><em><span style="color: mediumblue;">Il migiore modo</span></em></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 22px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;"><em><span style="color: mediumblue;">di dimenticare</span></em></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 22px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;"><em><span style="color: mediumblue;">e' ricordare </span></em></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 22px;"><span style="font-family: Verdana,Geneva,sans-serif;"><em><span style="color: mediumblue;">con distacco.</span></em></span></span></div>
Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-15055952374004692822019-06-06T22:12:00.002+02:002019-06-06T22:12:35.617+02:00E se fosse andata diversamente?<h4>
<span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i style="font-weight: normal;"><span style="background-color: white;">Tante volte mi sono chiesto "E se fosse andata diversamente?", in molte occasioni. Ma una in particolare riaffiora nella mia mente. Successe a Roncole Verdi, nel comune di Busseto (PR), casa di Giuseppe Verdi. Ero li' con il mio circo, negli anni '70, e avevamo un operaio che conobbe una barista del posto. Si innamoro' di lei, e si frequentarono nei successivi mesi. Era un grande amore, di quelli fulminanti, che arrivarono a una promessa di matrimonio di li' a breve. Lui 28 a</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">nni, lei 25, bella, prosperosa, solare. al termine dell'orario dle suo bar, prendeva la sua 850 e veniva a trovare il suo amore. Una sera, prima che andasse via, notai che aveva un faro spento. Avendo un po' di lampadine di scorta insistetti nel cambiarla, dato che si stava alzando la nebbia fitta. Frugai tra tutte le lampadine che avevo, ma con il giusto voltaggio nulla, erano solo a 24V per i miei camion. Parti' con la raccomandazione di andare piano, aveva una decina di chilometri da fare. Passo' la notte, ma la mattina presto venne un signore a bussare da noi per capire dove fosse la ragazza. Era arrivata quasi a casa, ma fuori paese c'e' una curva (penso sia ancora li'), che si chiama la curva del gatto. Ando' dritta nel campo, e forse per un colpo di sterzo rotolo' diverse volte prima di fermarsi. Ancora viva ma malconcia, si trascino' sul ciglio della strada, ma nessuno la vide a causa della fitta nebbia che ancora c'era e mori'.<br />Ogni tanto riaffiora questo episodio, e mi chiedo se avessi trovato la lampadina giusta, avrebbe fatto la differenza? Sarebbe ancora viva? Mi sale il magone ogni volta. Morire a quell'eta' e con le prospettive di sposarsi e' una cosa straziante.</span></i></span><br />
<span style="font-weight: normal;"><span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">Ogni tanto riaffiora questo episodio, e mi chiedo se avessi trovato la lampadina giusta, avrebbe fatto la differenza? Sarebbe ancora viva? Mi sale il magone ogni volta. Morire a quell'eta' e con le prospettive di sposarsi e' una cosa straziante.</span></i></span><span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; display: inline;">Ogni tanto riaffiora questo episodio, e mi chiedo se avessi trovato la lampadina giusta, avrebbe fatto la differenza? Sarebbe ancora viva? Mi sale il magone ogni volta. Morire a quell'eta' e con le prospettive di sposarsi e' una cosa straziante.</span></i></span></span><br />
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Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-48730889860047716582019-05-31T22:11:00.001+02:002019-05-31T22:11:13.300+02:00Il mio rapporto con la scuola e il bullismo.<div style="background-color: white; margin-bottom: 6px;">
<span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Il mio rapporto con la scuola e il bullismo.</i></span></div>
<div style="background-color: white; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Inizialmente non e' stato un gran che, ho fatto la primina perche' a 5 anni scrivevo e leggevo. Le insegnanti mi coccolavano, e visto che arrivavo sempre primo a scuola, una di queste (mi ha seguito in prima e seconda), mi faceva fare colazione con lei. Dalla terza alla quinta i problemi erano incentrati su matematica e italiano. Fare un tema con piu' di 4-5 righe era un miracolo... e comunque ero sempre promosso. Poi sono sbarcato in Australia, gente, lingua e posti sconosciuti, che hanno segnato per sempre la mia vita. Gia' sulla nave, durante i 30 giorni di viaggio, ho fatto una full immersion di inglese per gettare le basi linguistiche con una madrelingua. Mi sono inserito abbastanza bene in poco tempo, 3-4 mesi, e l'inglese e' diventata la mia seconda lingua. L'Australia di quei tempi era molto razzista nei confronti degli europei, di cui il governo faceva richiesta per manovalanza, visto l'enorme sviluppo e l'espansione che avveniva in quel momento. E anche a scuola vi era un'atmosfera pesante, ogni passo era da fare con i piedi di piombo per non intralciare le teste calde. Ci riunivamo tra noi stranieri, cosi' eravamo sicuri in qualche modo di non essere toccati. Avevamo una squadra di softball, di cui io ero capitano, composta da due norvegesi, in inglese, due spagnoli, un greco, due aborigeni e due italiani. Ci confrontavamo contro altre scuole, ed eravamo molto bravi.<br />Devo dire che la lingua mi ha aperto un mondo, ero un fiume di parole nei temi e mi sbizzarrivo nel giocare con i termini, con conseguenza di voti alti ed elogi in classe. Il malumore di alcuni elementi cresceva, gli stavo sulle palle. Avevo una docente di inglese, una certa Miss Mc Bride, scozzese, signorina di eta' molto avanzata, che viaggiava con la sua XJ 4.2 d'epoca targata inglese, e a lei piaceva la mia dizione esatta, e curava i miei errori in modo particolare. Poi c'era l'insegnante di altre materie, non ricordo il suo nome, ma so che era figlia di un operatore delle missioni Apollo, americana.<br />Lei una o due volte alla settimana ci leggeva capitoli di un tomo intitolato "Willie Wonka e la fabbrica di cioccolato". Mi affascinava il personaggio, mi piaceva al punto di memorizzare ogni singolo passaggio del libro. Quando ci e' stato chiesto di fare una sintesi del racconto, buttai giu' 34 pagine di materiale. Le pagine, consegnate, sparirono per giorni. Poi arrivo' il giorno che mi scortarono dal preside, non sapendo perche'. Mi chiesero di portare i miei genitori l'indomani, che dovevano parlare con loro. Quando lo dissi a casa mio padre chiese cosa avessi fatto, e risposi nulla. Era un tipo molto autoritario, e io ne avevo paura delle conseguenze. Andammo a scuola il giorno dopo, e mio padre non parlava un gran che di inglese, quindi una segretaria gli spiego' in stentato italiano che non avevo fatto nulla, anzi. Ero li' perche' la commissione ha letto il mio riassunto su Willie Wonka, e si e' espressa favorevolmente per un "School premium", una borsa di studio per finire le scuole medie a spese del governo. Il manoscritto pero' era partito per la direzione generale del N.S.W (nuovo Galles del sud), per candidarmi ad una borsa di studio per l'universita'. Quando lo seppero le teste calde della classe la mia convivenza non fu cosi' sicura. Il venerdi, durante le sessioni atletico-sportive, ero vessato a uno in particolare, accompagnato da 2-3 altri ragazzi. Non sono mai stato uno che sa difendersi, non amo la violenza, e ogni volta per me era un handicap grave, fino all'ultimo giorno di scuola. Dopo le lezioni, all'uscita, credevo di fare bene a salutare i compagni come stavano facendo tra loro, e tutto ad un tratto mi presero in due e mi immobilizzarono, mentre gli altri mi riempivano di cazzotti e schiaffi fino a farmi svenire. Mi vennero a prendere i miei genitori, mi portarono in pronto soccorso e mi diagnosticarono la rottura di due costole e l'incrinatura di una terza. Mio padre prese una decisione, l'anno dopo dovevo andare a scuola con la mazza da baseball, e se qualcuno si avvicinava dovevo usarla. Venne il giorno che la usai, per fortuna di striscio, proprio contro quell'individuo che aveva organizzato il mio linciaggio. Dal preside, che era venuto a conoscenza dei fatti dell'anno scolastico precedente, non ebbi punizione, ma incarico' l'insegnante di ginnastica di comprare dei guantoni di pugilato. Qualora ci fossero stati dei problemi tra studenti, sarebbe stato lui a presidiarli mentre se le sarebbero date di santa ragione. Da allora non ebbi piu' guai fino al mio rimpatrio. Il giorno prima dell'imbarco e' arrivata la raccomandata che mi convocava a Sydney per ricevere lo School preminum ulteriore, che mi permetteva quindi di studiare fino alla laurea a carico del governo. Rammarico e rabbia ogni volta che ci penso. Arrivato in Italia, ho iniziato da subito a lavorare e ho ricominciato dalla prima media, come non fossero contati gli anni a Sydney. Studiavo da privatista, frequentando un giorno qui e due la' le lezioni in varie scuole d'italia, facendo poi l'esame di idoneita' alla classe successiva. Ho finito le medie inferiori con distinto, ma mi era impossibile continuare gli studi per via del mio lavoro. Chi studia oggi e' privilegiato, ha tutti gli strumenti e le condizioni per fare bene. Eppure...</i></span></div>
<div style="background-color: white; display: inline; margin-top: 6px;">
<span style="color: blue; font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Ho buttato giu' di getto questo pezzo senza correggerlo e senza controllarlo, perche' rileggerlo riapre una piaga che ancora brucia nel mio cuore.</i></span></div>
Primodisettehttp://www.blogger.com/profile/15345922321477657048noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8116426571713697137.post-5538220473260634352019-02-28T23:06:00.000+01:002019-02-28T23:06:00.183+01:00Carpe diem<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 18px;"><strong><em><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">Carpe diem, </span></span></em></strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 18px;"><strong><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">dicevano gli antichi. </span></span></strong></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 18px;"><strong><em><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">Cogli l'attimo,</span></span></em></strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<strong style="font-size: 18px;"><em><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">che quando passa non torna piu', </span></span></em></strong></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 18px;"><strong><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">e non assaporerai mai piu' </span></span></strong></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 18px;"><strong><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">cio' che era </span></span></strong></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 18px;"><strong><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">e ora non e' piu'. </span></span></strong></span></i></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: 18px;"><strong><em><span style="color: mediumblue;"><span style="background-color: #f2f3f5; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-weight: 400; text-align: left;">Carpe diem.</span></span></em></strong></span></div>
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